Castaldato di Antrodoco

Costumi Medievali 1300

Costumi Medievali 1300

info 2020-05-04

Costumi medievali 1300


La prima parte del secolo fu molto ricca dal punto di vista artistico: ebbe insigni interpreti in Giotto, i fratelli Lorenzetti, Simone Martini e  molti altri che attraverso le loro opere ci hanno trasmesso puntuali testimonianze del costume dell’epoca.

Queste  ci consentono di rilevare che proprio all’inizio del 1300 si assiste a un cambiamento completo del costume in tutta Europa.

Per la prima volta in molti secoli vi furono differenze ben precise nel modo di vestire dei due sessi. Scompaiono le vesti ampie e tutte di un pezzo, al loro posto appaiono abiti che mettono in risalto la figura e la forma.

Per quanto riguarda l’ABBIGLIAMENTO FEMMINILE, all’inizio del secolo la tunica era lunga sino alla caviglia, con maniche voluminose. Spesso la gonna era più lunga dietro, a formare un lieve strascico. 

Verso la metà del secolo la figura femminile venne messa in risalto in modo diverso: la veste si fece più aderente e senza maniche, da indossare direttamente sulla tunica, provvista di lacci in modo da poter raccogliere il tessuto sul dorso,  spesso aperta ai lati del corpetto. Le maniche divennero aderenti dalla spalla al polso, spesso guarnite da piccoli bottoni. La cintura fu sostituita da una lunga fascia annodata. Questo è forse l’abito più elegante che sia stato ideato nel medioevo. Le vesti femminili, lunghe fino a terra, nascondevano i piedi di chi le indossava, ma si può presumere che le scarpe fossero a punta.

Il cambiamento più notevole per l’acconciatura femminile fu lo sviluppo della “crespina”: i capelli venivano imprigionati ai due lati del capo con reticelle di filo sostenute da un cerchietto metallico.

Per quanto riguarda invece l’ABBIGLIAMENTO MASCHILE, verso la metà del secolo XIV il cambiamento più appariscente fu l’accorciarsi dell’abito. Le tuniche lunghe sino alle caviglie erano gà scomparse nel secolo precedente, ma ora la loro lunghezza quasi sempre si arresta sopra il ginocchio e quindi si impose l’adozione di calze-braghe che, di solito, riprendevano i colori dello stemma araldico di chi le indossava. Era abbastanza comune indossare vesti parzialmente colorate oppure rigate.

I capelli erano corti corti sulla fronte, “alla paggio”. Tornò di moda la barba, ma appuntita. I cappelli erano importanti: al berretto frigio e alle cuffie da notte dello scorso secolo si aggiunsero cappelli di feltro con tesa, a forma di vaso rovesciato e morbidi berretti guarniti di pelliccia.

Le scarpe appuntite vennero sostituite ben presto da scarpe a punta quadrata dette “a becco d’anatra”.

Si sottolinea che abiti più ricchi e particolari, differenziati dalla consistenza e dalla preziosità dei materiali,  erano riservati alle classi più abbienti, protetti dall’imitazione delle classi inferiori da leggi suntuarie (leggi molto severe che dovevano limitare il lusso).

 

Laura Boccacci