Castaldato di Antrodoco

Costumi Medievali 1200

Costumi Medievali 1200

info 2020-04-07

Costumi Medievali 1200


Il 1200 fu un periodo di grande importanza artistica e culturale che influenzò fortemente anche l’abbigliamento. Si definì infatti con maggiore decisione una nuova figura, quella del sarto e, con lui, il ciabattino. L’estendersi del benessere infatti fece sì che strati sempre più ampi di persone si servissero di un artigiano specializzato per la confezione delle vesti e delle scarpe. Il lavoro di confezione delle vesti era per lo più affidato agli uomini. I mestieri più prettamente femminili erano la filatura della seta, la tessitura, la confezione di cappelli, la produzione di biancheria, come pure i mestieri minori, quali la confezione di cinture, spesso d’argento, di guanti, copricapo, che potevano essere cuffie di lino, cotone o seta, o copricapo a tamburello  sotto i quali era previsto il soggolo, una fascia finemente ricamata che passava sotto il mento.

Gli ABITI FEMMINILI divennero più belli ed eleganti ma anche più pratici; i tessuti erano morbidi e pesanti, la lana molto fine e costosa. Il jersey era lavorato in Italia, la stoffa tessuta con peli di cammello arrivate da Cipro. In altre parti d’Europa si producevano seta e saia. Il lino veniva tessuto in tutte le varianti: dal pesante canovaccio alla finissima batista con cui venivano confezionati i veli delle dame. Molto prezioso era lo chiffon di seta. La pelliccia era un vero e proprio lusso, il ricamo considerato una vera e propria forma d’arte. I soggoli erano confezionati con tessuti ricamati in oro.

Poco prima della fine del 1200 gli UOMINI indossavano ancora camicia e brache e solo successivamente la tunica o cotta, con manica tagliata con grande generosità alle ascelle che si assottiglia poi in un polsino aderente.
Il vestito era diventato più ricercato e stretto in vita da una cintura; in genere la parte inferiore era tagliata dal cavallo all’orlo, questo rimase all’altezza del polpaccio. L’altro capo di vestiario indossato di solito sulla tunica era il mantello bordato di pelliccia o da una ricca passamaneria, una spilla decorativa lo fissava alla spalla destra. Le scarpe a punta erano di cuoio, gli stivali erano morbidi.

Si sottolinea che abiti più ricchi e particolari, differenziati dalla consistenza e dalla preziosità dei materiali,  erano riservati alle classi più abbienti, protetti dall’imitazione delle classi inferiori da leggi suntuarie (leggi molto severe che dovevano limitare il lusso).

Laura Boccacci