Li Peschi
C’è un luogo, un quartiere, ad Antrodoco che chiamiamo: “la Rocchetta”.
Il nome è ovviamente legato alla piccola rocca medievale che si ergeva un tempo sulla sommità della rupe.
Ma solo alcuni decenni fa il luogo era chiamato “Li Peschi” e questo era l’antichissimo nome con il quale era stata da sempre chiamata la rupe. Ebbene il toponimo “Peschio” viene dalla lingua “Osca”, una lingua antichissima, una lingua italica. Questo significa che questa parola, che significa “rupe, roccia” è stata ininterrottamente usata in questi luoghi fino a …ieri.
Siamo stati insomma capaci di cancellare una parola e con essa un pezzo della nostra storia.
Di seguito la ricostruzione fantastica di come questa rupe abbia catturato la fantasia di chi ci ha preceduto.
La vera storia del Peschio di Antrodoco.
I pastori transumanti che in tempi lontanissimi attraversavano gli orridi delle gole di Antrodoco e quelli che dalle balse del Gran Sasso scendevano lungo le gole di Antrodoco, si trovavano improvvisamente al cospetto di un monolito che sembrava sfidare il cielo e che affondava le sue radici nelle acque del fiume che scorreva nel fondovalle. Ai loro occhi sembrava che solo un gigante avesse potuto piantarlo lì.
Era chiaro che esso non c’entrasse niente con ciò che lo circondava e così crebbe la sua aura di sacralità. Sulla sua sommità eressero un tempio che consacrarono a Vacuna, la dea sabina delle acque e dei boschi, la dea al riposo del contadino dopo le fatiche del lavoro nei campi.
Piero Stocchi
